Intervista a TargatoCN.it
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Category: Sport
mag, 19, 2015

Intervista del quotidiano online TargatoCN a Ahmed Sahbani, presidente dell’Associazione della Comunità Islamica della provincia di Cuneo

Facciamo una fotografia della sua comunità: quanti siete, quali le vostre attività, quali i progetti più importanti?

La comunità musulmana cuneese conta 6 mila persone (città di Cuneo e periferia), di cui una buona parte è di cittadinanza italiana, una comunità composta di donne e uomini e anche di molti giovani e bambini. Nel capoluogo cuneese, i musulmani si riuniscono prevalentemente per le esigenze del culto nel piccolo centro di via Fossano, e in palestra tutti venerdì presso i Tommasini dove si celebra la cerimonia della preghiera del venerdì, gestite dalla nostra associazione, ovvero “l’associazione della comunità musulmana della provincia di Cuneo”, nell’associazione siamo impegnati nel garantire la fruizione dei fedeli musulmani di spazi e mezzi idonei per esercitare il loro culto, nonché nell’organizzazione delle grandi riunioni comunitarie in occasione delle festività religiose. Oltre a tale impegno interno alla comunità l’associazione è coinvolta nel dialogo interreligioso e interculturale con le diverse anime religiose e laiche che compongono la società civile cuneese, ed è in contatto permanente con le istituzioni pubbliche locali.

Parliamo delle feste pagane in arrivo: il Natale ed il Capodanno. Cosa sono per voi e come le vivete?

Le figure di Gesù Cristo e della sua nobile madre la vergine Maria, su entrambi la pace, sono parte integrante del credo islamico, nel quale viene riconosciuta la miracolosità della nascita di Gesù in quanto segno dell’onnipotenza divina; Gesù per noi musulmani è uno dei grandi Profeti della storia umana insieme a Noè, Abramo, Mosè e Mohammad, su tutti loro la pace. Per quando riguarda le festività natalizie sono per noi un’occasione di condivisione della gioia dei nostri concittadini di fede cristiana, nonché più “laicamente” un momento di vacanza e di riposo per noi e i nostri bambini.

Integrazione è una parola magica ( o solo abusata): quale la sua linea?

Integrazione è sicuramente una parola abusata, come dice lei, ma è anche superata secondo noi.. ormai non si può più parlare di integrazione quando si ha a che fare con la nuova generazione, i nostri figli, che sono nati in questo paese, frequentano le sue scuole sin dalla nascita, ne condividono gran parte degli aspetti culturali e sociali, un paese che ritengono il loro poiché non ne conoscono un altro, parlare a loro quindi del fatto che devono integrarsi è un non senso. Per quanto riguarda invece i nuovi arrivati, è ancora concesso parlare di integrazione, nel senso di interazione, di un processo bidirezionale, che vede da una parte l’immigrato che deve accogliere e condividere i valori fondamentali del vivere comune della società dove si vorrebbe installare, dal canto suo la società deve operare per il suo inserimento con i diversi mezzi a sua disposizione e riconoscere la sua diversità trasformandola in ricchezza per l’intera società.

Luoghi di culto: a Cuneo gli spazi sono sufficienti o servirebbe un locale nuovo e più grande?

Gli spazi che utilizziamo oggi sono inadeguati per il numero e le esigenze cultuali e sociali dei musulmani cuneesi, per questo l’associazione ha acquistato la scorsa estate uno spazio da adibire a centro culturale, che oltre ad assicurare uno spazio per il culto per la comunità musulmana, sarà anche un punto di ritrovo aperto a tutta la società cuneese, uno spazio per il dialogo e l’incontro delle diverse confessioni religiose e delle diverse sensibilità culturali.

Unioni tra religioni differenti: come si pone nei confronti del tema?

Non credo ci sia qualcuno che parli di unione delle religioni, ciò di cui si parla è il dialogo e la convivenza nel riconoscimento e nel rispetto delle reciproche differenze. Lo scopo del dialogo interreligioso non è creare una nuova religione dalla sommatoria delle altre, bensì rimuovere le incomprensioni, i pregiudizi e l’intolleranza tra i fedeli delle diverse religioni. In questo tipo di dialogo siamo impegnati come comunità musulmana cuneese da anni con i nostri amici cristiani, un dialogo che ha dato molti frutti e che deve continuare e allargarsi per il bene dell’intera società.

La figura della donna: come è mutata nel tempo la figura anche per la sua religione?

Il messaggio islamico ai tempi della sua rivelazione ha avuto un ruolo liberatore e emancipatore nei confronti delle donne, che vivevano in quei tempi uno stato di soggiogazione totale, la rivelazione islamica ha riconosciuto alla donna lo stato di parità di diritti e doveri con l’uomo in quanto entrambi creature di Dio dotate di dignità. Tuttavia i musulmani con il tempo si sono allontanati da questi insegnamenti cedendo ai costumi e alle tradizioni tribali ancestrali. Oggi la condizione della donna in alcuni paesi a maggioranza musulmana è deplorevole, la donna necessita di una seconda liberazione dalle pesanti tradizioni e costumi, che sono innanzitutto in contraddizione con il testo sacro. Nella nostra epoca molte donne hanno preso coscienza dei loro diritti e si impegnano per la loro emancipazione proprio a partire dagli insegnamenti della loro fede.

 

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